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Partecipazione dei lavoratori alla vita delle imprese: le legge della ‘svolta’

di Paolo Brescia – Tesoriere dell’Inrl

Finalmente, una svolta, con la Legge 15 maggio 2025, n. 76 che attua l’art 46 della Costituzione. E forse è giunto il momento di attuare anche l’art 39 della Costituzione sulla personalità giuridica dei sindacati.

La Costituzione italiana, entrata in vigore nel 1948, contiene tra i suoi principi fondamentali gli articoli checompongono la cosiddetta “Costituzione economica”, volti a promuovere il ruolo del lavoro nella vita sociale ed economica del Paese. Tra questi, due articoli – l’art. 46 e il 4° comma dell’art. 39 – sono rimasti a lungo privi di attuazione legislativa concreta.

Art. 46: “Ai fini dell’elevazione economica e sociale del lavoro. . . la Repubblica riconosce il diritto dei lavoratori a collaborare, nei modi e nei limiti stabiliti dalle leggi, alla gestione delle aziende.”

Art. 39, comma 4: prevede il riconoscimento giuridico dei sindacati con personalità giuridica e piena capacità contrattuale, anch’esso mai pienamente concretizzato. Cosa recita la Legge 15 maggio 2025, n. 76

Dopo decenni di mancata attuazione, il legislatore ha approvato la Legge 15 maggio 2025, n. 76, pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 26 maggio 2025 ed entrata in vigore il 10 giugno 2025. Questa legge introduce, per la prima volta nel nostro ordinamento, un quadro normativo organico volto a realizzare concretamente il principio dell’art. 46 Cost.

Gli obiettivi principali son quelli di favorire la collaborazione tra lavoratori e imprese; preservare e incrementare l’occupazione e valorizzare il lavoro sul piano economico e sociale, coerentemente con i principi dell’economia sociale e della sostenibilità.

Le quattro forme di partecipazione previste dalla legge:

1. Partecipazione gestionale – accesso dei rappresentanti dei lavoratori agli organi societari (Consiglio di Sorveglianza o di Amministrazione, secondo il modello di governance adottato), purché previsto dagli statuti e disciplinato dai contratti collettivi

2. Partecipazione economica e finanziaria –distribuzione di profitti, incentivi fiscali e piani di azionariato o conversione premi in azioni, con benefici fiscali;

3. Partecipazione organizzativa – istituzione di commissioni paritetiche per innovazione, miglioramento di processi, prodotti e organizzazione del lavoro;

4. Partecipazione consultiva – espressione di pareri e proposte sulle decisioni aziendali, tramite rappresentanze sindacali o strutture bilaterali in assenza di rappresentanze.

Istituzione della Commissione nazionale permanente (presso il CNEL)

La legge istituisce anche una nuova Commissione nazionale permanente per la partecipazione dei lavoratori, con funzioni di pareri non vincolanti, raccolta di buone pratiche, relazioni biennali sullo stato della partecipazione, proposte normative e incentivanti e monitoraggio tramite verbali.

Conclusioni

La Legge n. 76 del 15 maggio 2025 rappresenta non solo un passo giuridico rilevante ma un vero cambio di paradigma nella governance d’impresa. Dopo decenni di attesa, il principio costituzionale della partecipazione dei lavoratori (art. 46) trova finalmente una concreta cornice legislativa, allineando l’Italia ai modelli europei più avanzati. Sicuramente la forma di Governance societaria che più si addice a tale partecipazione è il sistema monistico. Molte volte ho parlato, anche in questa pregevole Rivista dei termini positivi di tale tipo di governance. Tale forma di amministrazione prevede all’interno del Cda un comitato per il controllo della gestione (art 2409-octiesdecies). Il rappresentante dei lavoratori ben può essere introdotto all’interno di tale comitato.

Resta ancora da affrontare il nodo dell’art. 39, comma 4: il riconoscimento giuridico dei sindacati come attori di diritto nella contrattazione. Il rilancio di quel capitolo costituzionale, insieme con i nuovi strumenti partecipativi, può costituire la base per un modello sociale ed economico profondamente rinnovato: più equo, competitivo e sostenibile.

L’INRL al tavolo permanente sul lavoro presso il MIL

Poco prima della pausa estiva si è tenuta, presso la sede del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, la riunione del tavolo permanente sul lavoro autonomo previsto dal Jobs Act per l’occupazione indipendente (Legge n. 81/2017), presieduta dal ministro Marina Calderone. Alla riunione ha partecipato anche l’INRL insieme alle altre organizzazioni di rappresentanza delle professioni e ai dirigenti del Dicastero, per la raccolta di proposte in vista della prossima manovra di bilancio. In quella occasione il Vice Presidente dell’Istituto Carlo Pontesilli, presente all’incontro, ha dichiarato: “Abbiamo apprezzato l’invito del Ministero che, dopo le nostre richieste, ci ha finalmente coinvolto nel confronto sui temi della riforma del lavoro autonomo e professionale. Un gesto che dimostra esplicitamente come l’INRL sia considerato, a tutti gli effetti, uno degli interlocutori di riferimento nella sua qualità di sindacato di rappresentanza dei professionisti, iscritti al Registro dei Revisori Legali presso il MEF. Infatti i Revisori, in attesa di una cassa previdenziale autonoma, attualmente sono inseriti nel regime della gestione previdenziale separata da cui discende la nostra partecipazione al tavolo permanente del Ministero del Lavoro. Ovviamentesiamo molto interessati a seguire da vicino l’iter della riforma prospettata dal Ministero e nelle prossime riunioni illustreremo le nostre proposte nelle quali evidenzieremo le peculiarità della categoria professionale dei Revisori che presenta caratteristiche simili a quelle del sistema ordinistico, quindi orientati a costituire una cassa autonoma o confluire in una cassa previdenziale esistente ma nel frattempo intendiamo tutelare al meglio le migliaia di Revisori Legali iscritti presso la gestione separata”. Il dialogo riprenderà già nella prima metà di settembre con una riunione dedicata a un approfondimento su struttura e funzionalità di Appli, l’Assistente Personale per il Lavoro, la piattaforma realizzata dal Ministero del Lavoro per l’orientamento e l’accompagnamento al lavoro dei giovani professionisti.

Dott. Paolo Brescia

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